Zuppa di farro, verza, fagioli e patate

Oggi voglio parlarvi di una ricetta che ho provato personalmente trovandola fantastica!
Si tratta di una zuppa gustosissima che potrà riscaldare le nostre cene autunnali portando gusto, ma anche salute in tavola. Va benissimo come piatto unico, anche per chi sta seguendo una dieta dimagrante in quanto si tratta di un piatto completo, saziante e, ve lo garantisco, anche soddisfacente per il palato! Chi l'ha detto infatti che per dimagrire bisogna mangiare solo piatti tristi, banali e anonimi?
Seguiti allora nella ricetta e non ve ne pentirete.

Partiamo con gli ingredienti per 4 persone:
Verza 250 g
Patate 250 g
Fagioli secchi 120 g
Farro 200 g
Pomodori pelati 1
Brodo vegetale circa 2 l
Cipolla 1 pz
Sedano 1 pz
Carota 1 pz
Olio extravergine di oliva 3 cucchiai
Sale q. b.
Pepe q.b.
Alloro 1 foglia

Prima di tutto vi consiglio di cuocere i fagioli (precedentemente ammollati per una notte) in acqua con uno spicchio di aglio, una costa di sedano, prezzemolo e una foglia di alloro. Per ridurre i tempi potete anche utilizzare la pentola a pressione (in questo caso considerate 1 h di cottura anziché 2 h).
Quando i fagioli saranno cotti, frullateli con l'aiuto di un mixer.
A questo punto mettete in una pentola i 3 cucchiai di olio, il sedano, la carota e la cipolla tritati e rosolate, dopodiché aggiungete i fagioli frullati e il pomodoro, facendo insaporire. Procedete aggiungendo il farro, mescolando e versando circa metà del brodo vegetale. Coprite con un coperchio e lasciate cuocere per 20-25 minuti.
Trascorso il tempo necessario, aggiungete alla preparazione la verza sminuzzata e le patate tagliate a tocchetti. Aggiustate di sale e di pepe e cuocete per 15-20 minuti a fuoco medio-basso insieme ad una foglia di alloro.
Durante la cottura, di tanto in tanto mescolate e controllate che la zuppa non diventi troppo asciutta, se necessario quindi aggiungete altro brodo. La consistenza dovrà essere densa, ma non troppo!
Servita la zuppa ben calda.
Essendo un piatto completo e saziante potete consumarlo come piatto unico o accompagnandolo a un contorno di verdure o a un frutto.
L'apporto calorico è di circa 390 kcal per porzione, quindi si presta a costituire un pasto anche per chi segue una dieta ipocalorica equilibrata. In esso troviamo infatti tutti i macronutrienti necessari: carboidrati dal farro e dalle patate, proteine vegetali dai fagioli, e grassi monoinsaturi dall'olio extravergine di oliva. Da sottolineare anche l'apporto di vitamine, antiossidanti e sostanze antitumorali da parte della verza. Visto l'alto contenuto di fibre, la ricetta è adatta anche per i diabetici.
Non vi resta che provarla!



Maggior rischio di insufficienza cardiaca per le donne che seguono una dieta ad alto contenuto di proteine


Quasi quotidianamente siamo bombardati da messaggi pubblicitari che promettono risultati miracolosi seguendo diete ricche di proteine in quanto aumentano il metabolismo e favoriscono la perdita di peso.
Gli effetti pericolosi per la salute di questi regimi alimentari sono decisamente noti, ma nonostante questo c'è ancora chi preferisce seguire delle scorciatoie o affidarsi a figure non professionali per ottenere risultati nel minor tempo possibile, senza preoccuparsi delle conseguenze.
Circa un anno fa lo IARC, cioè l'Agenzia Internazionale per la Ricerca sul Cancro, metteva in guardia dal consumo eccessivo di proteine di origine animale in quanto associate a una maggiore probabilità di sviluppare il cancro. Gli studi scientifici che lo dimostrano sono innumerevoli, così come quelli che indicano un maggior rischio di malattie cardiovascolari per chi assume elevate quantità di alimenti di origine animale. Questi infatti sono ricchi di grassi insaturi e di colesterolo che hanno conseguenze dannose per la salute.
Uno studio recente suggerisce che per le donne anziane una dieta ricca di proteine ​​può essere particolarmente pericolosa aumentando il rischio di insufficienza cardiaca, soprattutto se la maggior parte delle proteine assunte con la dieta proviene dalla carne.
L'insufficienza cardiaca si verifica quando il cuore non è più in grado di pompare sangue a sufficienza per supportare gli altri organi.
Ormai è noto che una dieta ricca di grassi, colesterolo e sodio aumenta il rischio di insufficienza cardiaca, ma secondo lo studio condotto dal Dr. Mohamad Firas Barbour e colleghi del Brown University Memorial Hospital di Rhode Island, una dieta ricca di proteine può essere altrettanto dannosa. I risultati di questa ricerca sono stati presentati recentemente all'American Heart Association Scientific Sessions 2016, tenutosi a New Orleans, LA.
I ricercatori sono giunti alle loro conclusioni analizzando i dati di 103.878 donne di età compresa tra 50-79 anni in post-menopausa che facevano parte dell' iniziativa di salute delle donne (Women's Health Initiative).
Come parte dello studio, le partecipanti hanno compilato un questionario di frequenza alimentare che riportava la loro assunzione giornaliera di circa 125 diversi prodotti alimentari tra il 1993 e il 1998. I ricercatori hanno esaminato l'apporto proteico giornaliero totale dei soggetti, così come la quantità di proteine provenienti da fonti animali e vegetali.
Dal momento che i dati dietetici provenienti dai questionari potevano essere imprecisi, sono stati valutati anche dei biomarcatori per ottenere un'indicazione più affidabile sull'assunzione di proteine ​​da parte delle partecipanti. 
All'epoca dello studio, nessuna donna era affetta da insufficienza cardiaca e lo sviluppo di questa patologia è stato monitorato fino al 2005.
I risultati della ricerca indicano che 1.711 donne partecipanti allo studio hanno sviluppato insufficienza cardiaca.
Rispetto alle donne che hanno assunto bassi livelli di proteine, coloro che hanno avuto un apporto totale di proteine ​​più elevato sono risultate essere molto più a rischio di insufficienza cardiaca. Il rischio inoltre era maggiore tra le donne che avevano assunto la maggior parte delle proteine ​​dalla carne.

Sebbene questi risultati debbano essere interpretati con cautela e siano necessarie ulteriori ricerche, tuttavia rafforzano le evidenze che suggeriscono di moderare il consumo di proteine animali, sostituendole con quelle vegetali (contenute per esempio nei legumi), per ridurre il rischio di sviluppare patologie cardiovascolari e tumorali.

La mela con i semi


Anche se non è più estate, ma desiderate lo stesso una bevanda dissetante e un'alternativa alla classica spremuta d'arancia perché non provare il succo di melagrana? Parliamo del frutto dell'albero melograno, tipico proprio di questo periodo (settembre-novembre), ma non sempre facilmente reperibile. Uno dei motivi del suo scarso consumo è il fatto che spesso non si sa come utilizzarlo. Prepararne il succo è in realtà piuttosto semplice essendo lo stesso procedimento che si utilizza per le spremute d'arancia. Se invece abbiamo voglia e fantasia di sperimentare nuovi piatti e ricette possiamo utilizzare i semi della melagrana per completare insalate di verdure e/o cereali!
Oltre ad essere dissetante, questo frutto è utile per prevenire e combattere i malanni di stagione, grazie al contenuto in vitamina C, ed è un'ottima fonte di antiossidanti come polifenoli, tannini e antocianine.
Chi segue una dieta ipocalorica non deve preoccuparsi perché 100 g di semi di melagrana apportano circa 63 kcal.
Essendo ricca di acqua e sali minerali, la melagrana rappresenta un valido aiuto per depurare l'organismo e per reintegrare le perdite di liquidi dopo l'attività sportiva.
Visto che sarà reperibile ancora per poco, io ne approfitto con un bel succo! E voi invece come lo preferite?